I passi che caratterizzano un procedimento
assiomatico si possono così riassumere:
1) Introduzione dei termini teorici primitivi. - Come dice il nome, si
tratta di termini dei quali non si dà, né si potrebbe dare,
alcuna definizione. La loro funzione è quella di costituire il
"vocabolario" della teoria; il loro significato risulta chiarito dal
resto della costruzione. L'esempio più naturale in matematica sono il
punto e la retta della geometria: sebbene il significato intuitivo di tali
termini non sia privo di influenza nella costruzione del discorso teorico, per
evitare pericolose confusioni è opportuno dimenticarlo, e adoperare
"punto" e "retta" solo secondo quanto consentito e
richiesto dalla teoria in oggetto. In fisica la situazione è analoga:
termini primitivi potrebbero essere ad es. massa, tempo, punto materiale, e/o
altri che si ritengano opportuni; la differenza dalla matematica è che
qui è ancor più forte l'influenza di interpretazioni del senso
comune, e perciò più difficile (e più necessario) lo
sforzo di liberarsene. Solo un esempio: uno dei motivi che rendono strana, non
intuitiva ai non iniziati la teoria della relatività è l'uso del
termine "tempo", che acquista nella teoria proprietà diverse
da quelle attribuitegli dal senso comune.
2) Introduzione dei termini teorici derivati. - Si tratta di un
allargamento del vocabolario, che ha soprattutto motivi pratici, e viene fatto
mediante definizioni. Queste sono le definizioni "nominali" di cui
si è già detto; sono del tutto precise e rigorose, ma anche
prive di contenuto: si pensi ad es. alla definizione di energia cinetica come
semiprodotto della massa di un punto materiale per il quadrato della sua
velocità. Quando tutti i termini contenuti nella definizione siano
primitivi, o siano già stati definiti, la definizione è
ineccepibile, ma è anche del tutto inutile dal puro punto di vista
logico: in ogni espressione dove compaia il termine "energia
cinetica" lo si potrebbe sempre sostituire con "semiprodotto della
massa per il quadrato della velocità", e si perderebbe solo in
concisione. Noterò per inciso che non per questo i termini derivati
sono da considerarsi un capriccio inutile: si provi a eliminarli
sistematicamente da una teoria appena un po' elaborata, e si capirà che
qualunque ragionamento diverrebbe impossibile. Si tratta però di un
aspetto pratico, per quanto importante; non logico.
3) Enunciazione degli assiomi o postulati. - Per il momento gli assiomi
appaiono come delle proposizioni che connettono tra loro i termini teorici.
Dagli assiomi non si richiede che una condizione: che non siano
contraddittori. Non c'è alcuna necessità logica che gli assiomi
siano "naturali" o "evidenti" o qualcosa del genere. La
pretesa di un'evidenza degli assiomi ha chiaramente a che fare con l'altra che
i termini teorici abbiano un'interpretazione "intuitiva": su questo
torneremo più avanti, a partire dal º 8. Ma il metodo assiomatico
respinge queste nozioni confuse, e richiede che gli assiomi vengano accettati
come regole del gioco, come convenzioni che non ha senso discutere, ma solo
applicare correttamente. (La discussione si farà dopo, sulle
conseguenze dedotte dagli assiomi). Un esempio frivolo ma chiaro è
quello dei giochi di carte. Uno può rifiutarsi di giocare, ma se fa una
partita - poniamo - a tressette dovrà accettare la regola che il 3
prende sul 2, e il 2 sull'asso. Nessuno si domanderà perché
questo, e perché l'asso poi valga più del 2 e del 3 nel
conteggio dei punti: il tressette è fatto così. Se uno
preferisse altre regole sarebbe padrone, pur di dichiararle esplicitamente e
di trovare dei compagni per giocare: ma si tratterebbe di un altro gioco, e
non avrebbe senso discutere di quale sia più "naturale", o
più "giusto", ecc.
4) Costruzione della teoria. - Questo passo non richiede molti
commenti. Date le carte e le regole del gioco, si tratta di giocare,
cioè, fuor di metafora, di trarre dagli assiomi tutte le deduzioni di
cui si è capaci e che per un qualche motivo si trovano interessanti.
Non ci sono limiti a questo sviluppo, ma neppure ci serve molto seguirlo
oltre. Infatti fin qui abbiamo solo una teoria matematica: il punto di
differenziazione, quello che deve essere presente in una scienza sperimentale,
mentre manca nella matematica, deve ancora venire.